Fondi Europei: quattro interventi operativi da fare subito
di Vito Vacca
L’inizio del nuovo decennio vede un ingente ammontare di Fondi Europei, come mai prima, articolati su tre fronti di investimento per ciò che riguarda l’Italia.
Il primo fronte è la chiusura della Programmazione 2014 – 2020, che va realizzata entro Dicembre 2023 in base alla regola “n+3”; ci sono ancora da erogare più di 50 miliardi in tre anni, tenendo presente l’impatto della pandemia sul sistema economico, questo non sarà agevole da realizzare a fronte del complessivo rallentamento delle attività che si è venuto determinando.
Il secondo fronte, quello più impegnativo, è il Next Generation Italia con una dotazione di oltre 200 miliardi di Euro, che contiene al suo interno il meccanismo di reazione rapida alla pandemia REACT-EU con oltre dieci miliardi di risorse da utilizzare subito negli anni 2021 e 2022.
Il terzo fronte è la partenza della nuova Programmazione 2021 – 2027, con una dotazione di circa 100 miliardi (incluso il cofinanziamento nazionale e regionale) per le politiche di coesione e lo sviluppo rurale (non conteggiando i 25,4 miliardi a prezzi correnti della PAC, che seguono meccanismi propri), questo richiederà un grande sforzo progettuale che andrà a sommarsi a quello richiesto per il Next Generation Italia.