Stroncature Digest #59
Complexity-as-a-service
Stroncature è una piattaforma editoriale che produce approfondimenti che hanno come metodo l’analisi delle conseguenze non intenzionali e promuove la diffusione della conoscenza scientifica prodotta dalle università. Nasce per offrire un’alternativa alla semplificazione che domina il discorso pubblico, proponendo contenuti pensati per ricostruire le connessioni, analizzare le interdipendenze e comprendere gli effetti non visibili dei fenomeni contemporanei. Ogni testo pubblicato è frutto di un lavoro redazionale che privilegia la lentezza, la profondità e il rigore metodologico. Accanto alla produzione di articoli, saggi e report, Stroncature collabora con il mondo accademico per valorizzare i risultati della Ricerca scientifica da loro condotta, contribuendo alla Terza Missione delle università (publica engagement, valorizzazione della ricerca, disseminazione, trasferimento tecnologico…). L’obiettivo è rendere accessibili concetti complessi senza rinunciare alla precisione analitica, facilitando l’incontro tra sapere scientifico, società e sistema produttivo. La piattaforma si rivolge a chi cerca strumenti di comprensione affidabili, capaci di superare le logiche dell’immediatezza e del clickbait. In un ecosistema informativo dominato dalla ripetizione e dalla superficialità e dalla peste dell’Infotainment, Stroncature propone un modello alternativo: contenuti lenti per pensare prima di reagire, analizzare prima di semplificare, comprendere prima di giudicare.
Tutti i contenuti prodotti da Stroncature a partire dal 2020 sono tutti consultatili sul sito
Analisi & Ricerche
L’UE come modello alternativo a federalismo e nazionalismo
Il dibattito sulle più o meno necessarie evoluzioni dell’Unione o in senso federalista o come struttura di semplice coordinamento tra le politiche statuali è infinito. Ma se si guarda al modo in cui Trump sta stravolgendo la politica americana e infliggendo colpi durissimi all’ordina internazionale a matrice americana a colpi di ordine esecutivo, qualche dubbio sul modello federalista viene. Stesso discorso lo si potrebbe fare pensando al modo in cui il Regno Unito si è schiantato con la brexit. Così un pensiero piano piano emerge: ma non è che il modello attuale dell’Unione europea, fatto di continua ricerca del compromesso (che è cosa virtuosa), del dialogo come metodo, del potere estremamente frammentato, di assenza di verticismi, sia una soluzione migliore a quelle che ci sono in circolazione? Proviamo a ragionare.
Monitoraggi globali
Rassegna della stampa tedesca #125
Quello che segue è il Monitoraggio della stampa tedesca, curato dalla redazione di Stroncature, su commissione della Fondazione Hanns Seidel Italia/Vaticano. Il monitoraggio ha cadenza settimanale ed è incentrato sui principali temi del dibattito politico, economico e sociale in Germania. Gli articoli sono classificati per temi.
Stroncature produce diversi monitoraggi con taglio tematico o geografico personalizzabili sulla base delle esigenza del committente.
Intelligenza sistemica
Controllo e governance nei sistemi senza centro
Nei sistemi privi di un centro di comando unico – come reti decentralizzate, comunità auto-organizzate o alcune piattaforme digitali – il controllo non può più essere esercitato in modo gerarchico tradizionale. Si parla di governance distribuita, una forma di coordinamento in cui il potere decisionale è diffuso tra molti nodi e nessun attore possiede un controllo completo. In tali sistemi complessi, la governance si ottiene attraverso regole, norme e feedback reciproci piuttosto che ordini dall’alto. La letteratura evidenzia come la complessità stessa generi questa governance distribuita, caratterizzata dalla mancanza di un punto di controllo totale, dalla resistenza a interventi centralizzati e persino dalla produzione endogena di disordine e disinformazione come parte del normale funzionamento. In pratica, il sistema “si governa da sé” tramite l’interazione delle parti.
Punti cardinali
"Le réveil stratégique" di Jean-Baptiste Jeangène Vilmer
Nel saggio Le réveil stratégique. Essai sur la guerre permanente, Jean-Baptiste Jeangène Vilmer analizza la trasformazione della guerra nel mondo attuale, sostenendo che si è entrati in una fase storica di conflittualità ininterrotta. Secondo l’autore, non si tratta più di eventi bellici delimitati nel tempo e nello spazio, ma di un mutamento strutturale del sistema internazionale, in cui la guerra si manifesta in forme pervasive, ibride e frammentate. La distinzione tra guerra e pace tende a dissolversi, rendendo la guerra una condizione ordinaria e diffusa. Questo stato di conflitto permanente non corrisponde alla tradizionale guerra dichiarata tra Stati, ma assume aspetti nuovi, spesso indiretti, ambigui e trasversali. L’instabilità si manifesta attraverso una moltiplicazione simultanea delle crisi regionali, la crisi della deterrenza, la destabilizzazione delle norme multilaterali e la ridefinizione delle gerarchie geopolitiche. Le democrazie occidentali, in particolare, sembrano colte impreparate di fronte a un ambiente strategico radicalmente mutato. Il libro individua in questa dinamica la necessità di un risveglio strategico da parte degli attori democratici, che non possono più affidarsi a una superiorità presunta e devono ripensare l’intero paradigma della sicurezza.
Presentazione Mondoperaio - maggio 2025 n.5
Il prossimo 30 maggio alle 16:00, Stroncature ospita la presentazione del numero 5 di Mondoperaio. Il numero di maggio 2025 della rivista Mondoperaio si apre con una riflessione sul significato del Primo Maggio e sul rapporto tra cittadinanza, lavoro e rappresentanza. Ampio spazio è dedicato alla figura di Papa Francesco, con approfondimenti sul suo rapporto con il mondo laico e sull’impatto simbolico e politico del suo recente viaggio in Africa. La sezione europea propone una lettura critica dell’attuale fase dell’Unione, tra crisi del modello occidentale, riarmo, narrazioni istituzionali e politiche di difesa. Si affrontano anche le difficoltà dell’UE nei Balcani e il ruolo del multilateralismo nel contesto globale. Segue un focus sulle dinamiche geopolitiche e sulle tensioni interne all’Unione Europea, analizzate come sintomo di un progressivo accerchiamento strategico. Il decreto sicurezza viene esaminato nei suoi risvolti costituzionali, simbolici e repressivi, con attenzione all’uso del diritto penale come strumento di controllo sociale. Spazio anche al tema del femminicidio e al dibattito sulla necessità di un inquadramento giuridico specifico. In ambito economico e sociale, il numero affronta le conseguenze del recente referendum sul lavoro e le sfide legate all’invecchiamento della popolazione italiana, tra sostenibilità del debito e diritto alla salute. Una sezione monografica è dedicata a Luciano Pellicani, con riflessioni sul suo pensiero politico, il pluralismo, il socialismo e la sua eredità culturale. Nella parte conclusiva, si riflette sulla memoria politica e sulla necessità di una riconciliazione nazionale, si analizza il rapporto tra società aperte e stabilità democratica, e si approfondisce il tema delle riforme elettorali, tra premi di maggioranza e rappresentanza. Chiudono il fascicolo un saggio su Ugo Guido Mondolfo, una ricostruzione storica dello sbarco di Anzio e un profilo culturale di Roberto De Simone, figura centrale del Novecento intellettuale italiano. Il direttore, Cesare Pinelli dialoga con Benedetta Barbisan e Nunzio Mastrolia. Per partecipare è necessario registrarsi.