


Il Bollettino dei libri è una selezione fatta tra i testi pubblicati ogni settimana da tutte le case editrici italiane, dai quali si estraggono quelli ritenuti più interessanti. I testi sono poi catalogati per materia e per casa editrice, per renderne più agevole la consultazione.
Il bollettino dei libri - maggio 1/2020
Il Bollettino dei Libri (Archivio)


Dalla società fordista alla società digitale: il cambio di paradigma
I computer sono inutili,
sanno dare solo risposte
Pablo Picasso
A voler ragionare tenendo uno sguardo più ampio sulle grandi fasi storiche, si potrebbe sostenere che ci troviamo in una fase di passaggio dall’era industriale a quella digitale, dall’era fordista a quella creativa.
Una fase di passaggio che non è ancora stata completata. Come si è visto la fabbrica fordista è stata plasmata essenzialmente da due forze, la necessità di ridurre i costi di trasporto e di comunicazione e la necessità di impiegare personale non specializzato. Tuttavia queste stesse logiche hanno presieduto anche alla creazione di una società essa stessa di tipo fordista. Come si è detto: la scuola è una grande fabbrica dell’istruzione. Allo stesso modo, gli ospedali sono delle grandi fabbriche della salute dove, non a caso, ci sono i “reparti” come in fabbrica e così le città: l’immenso fenomeno dell’inurbamento che ha caratterizzato gli ultimi duecento anni, è stato mosso dal fatto che nelle città era più economico e facile comunicare e trasportare le cose e scambiarsi le informazioni…

Economia nell'era del Covid-19: le decisioni per le imprese private e statali

Il prossimo 5 maggio alle ore 18.00 si terrà il seminario “Economia nell'era del Covid-19: le decisioni per le imprese private e statali”. Relatori: Massimo Franci e Nunziante Mastrolia.
Per partecipare al dibattito è necessario registrati.


Piove sempre sul bagnato
Tutto il Paese chiuso in casa fino a data da destinarsi. Improvvisamente costretto, quasi senza preavviso, a guardare il mondo esclusivamente attraverso le spesse lastre di vetro delle proprie finestre.
Se c’era un pensiero confortante all’inizio di questa quarantena, era che in qualche modo fossimo tutti sulla stessa barca. Condividevamo frustrazione e senso di smarrimento. Il Covid-19 come “the great equaliser”, nelle parole di qualche celebrità d’oltremanica. Le repliche non hanno tardato ad arrivare: “I ragazzini poveri non hanno il pc, i genitori non possono ricaricare i giga, né uscire a far fotocopie – recita un tweet dei primi giorni di marzo – Nelle case popolari a sei in due stanze senza un balcone ci si abbrutisce. I detenuti come bestie. I disabili senza terapie. I senzatetto senza carità. La livella un cazzo”.